Periodo triste per Hollywood e le sue stelle più o meno attempate: è di ieri la notizia della scomparsa di Sid Caesar, grande attore comico americano perfetto esempio della grande tradizione classica di Hollywood che sapeva sfornare attori e comici a tutto tondo, capace di cantare e ballare, scrivere e condurre spettacoli di ogni tipo. Un talento ai confini del genio che il grande pubblico americano onora che pioniere della tv (vinse due Emmy negli anni ’50 per lo show Sid Caesar’s Hour), ma che il mondo ricorda soprattutto per il ruolo di Calhoun, il coach di Grease.
In realtà, la filmografia di Caesar cavalca il cinema degli ani ’60 e ’70 imprimendo grande forza ai suoi personaggi attraverso vari generi: dal delirio slapstick di Questo pazzo pazzo pazzo mondo di Kramer al Barney di Airport ’75, dal capo degli studios nel geniale L’ultima follia di Mel Brooks (film muto che anticipa di quasi 40 anni il revival di The Artist) al capo dei cavernicoli nella Pazza storia del mondo sempre di Brooks. La sua ultima apparizione di rilievo è in un curioso fantasy per famiglie del 1998, Un meraviglioso abito color gelato alla panna, ma il tempo e il pubblico non hanno dimenticato l’intelligenza, il corpo dinoccolato, l’espressione sorniona e la voce di Caesar, regalati a libri a cartoon, videogiochi e trasmissioni tv, per vivere una vecchiaia che non è mai stato solo un passato grandioso.
EMANUELE RAUCO
