L’Asian Film Festival compie dieci anni e li celebra con una retrospettiva omaggio dedicata a Shinya Tsukamoto e un’ampia selezione di film provenienti dall’Estremo Oriente. Dal 16 al 24 marzo a Reggio Emilia si terrà perciò la 10/a edizione della rassegna dedicata al cinema orientale e diretta da Antonio Termenini. Tra i titoli in concorso va segnalato il ricorrere di autori più affermati come Hirokazu Koreeda (I Wish), Shinji Aoyama (Tokyo Koen) e Naomi Kawase (Hanezu) accanto a talenti emergenti come il cinese Han Jie che ha diretto Mr. Tree, prodotto da Jia Zhangke, e la regista vietnamita Sium Pham, autrice di Here…or There? Rispetto alla scorsa edizione, poi, viene incrementato il programma della sezione Newcomers, con l’assegnazione di un premio speciale alla miglior opera prima. Tra i titoli da segnalare: Starry Starry Night del taiwanese Tom Lin e The End of Puberty di Shoko Kimura. L’evento centrale della manifestazione resta comunque l’omaggio a Shinya Tsukamoto, di cui saranno proiettati 12 film. Esponente di punta di un cinema sovversivo che mischia con eleganza e furore visivo le tematiche irrisolte della società post-industriale, ragionando su termini e confini tra macchina e corpo, Tsukamoto sarà presente a Reggio Emilia dal 16 marzo, quando gli verrà consegnato un premio alla carriera, fino al 18, quando incontrerà il pubblico del festival. Tra gli ospiti non va dimenticata la presenza, prevista per il 21, del produttore Chow Keung, abituale collaboratore di Jia Zhangke, che parlerà anche del prossimo film del regista di Still Life, il wuxiaplan In the Qing Dynasty prodotto insieme a Johnnie To.
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