Vaporidis e Hauer si confrontano con Roberto Bolaño

Con Il futuro, i due attori diretti da Alicia Scherson realizzano un dramma cupo tratto da Un romanzetto canaglia dell'autore culto Bolaño.
Intervista a Nicolas Vaporidis a cura di Emanuele Rauco
Intervista ad Alicia Scherson a cura di Emanuele Rauco

Non è solo il primo film tratto da un’opera dello scrittore cileno di culto Roberto Bolaño. Il futuro, diretto dalla cilena Alicia Scherson, è anche una co-produzione internazionale tra Italia, Cile e Germania che ha già girato il mondo, dal Sundance Film Festival a Rotterdam, festival nel quale ha vinto il premio della critica olandese: protagonisti sono Nicolas Vaporidis e Rutger Hauer, il primo nei panni di un bulletto romano che coinvolge due fratelli orfani da poco in una rapina, il secondo è la presunta vittima della rapina, un’ex-stella del cinema divenuta cieca che si affeziona alle attenzioni di Bianca, esca per arrivare alla sua cassaforte.

Un noir all’apparenza, ma Il futuro segue piuttosto fedelmente l’opera di Bolaño fin dall’ambientazione nella borgata romana, ispirata a Fellini e Pasolini, e quindi diventa un dramma sul lutto e la speranza, il percorso di due adolescenti attraverso i chiaroscuri della vita, attraverso l’erotismo e il pericolo, ma anche la consapevolezza delle proprie scelte. Oltre a Hauer e Vaporidis, Scherson ha scelto anche due giovani attori italo-cileni come Manuela Martelli e Luigi Ciardo e un attore teatrale come Alessandro Giallocosta. Un dramma da camera che attraverso un tono più lieve e ironico del previsto racconta anche le speranze e le conquiste dei ragazzi, e non solo, il loro futuro come una conquista che non ha età.

EMANUELE RAUCO