Venezia79 – Roberta Torre presenta Le favolose

Un documentario sulla libertà che ha un caro prezzo ieri come oggi. Presentato in Notti Veneziane delle Giornate degli Autori e in sala dal 5 settembre ha come protagoniste 7 straordinarie e coraggiosissime donne, nate in corpi maschili. La nostra intervista alla regista Roberta Torre.
Intervista a Roberta Torre a cura di Giovanna Barreca

Porpora, Nicole, Veet, Mizia, Nicole, Sofia, Massimina sono amiche da tanti anni e, richiamate dalla prima, si ritrovano nella casa dove in gioventù si trasformavano in ciò che volevano essere davvero. Nate con un corpo maschile, nell’abitazione indossavano ciò che amavano di più, si scambiavano vestiti, consigli, confidavano le loro paure e i loro sogni. Si ritrovano dopo vent’anni per richiamare lo spirito dell’amica Antonia che morì tragicamente e che la famiglia, vergognandosi della sua identità, seppellì come Antonio con tanto di abito maschile, di foto e nome stampato sulla lapide.

Le Favolose di Roberta Torre, presentato in Notti Veneziane delle Giornate degli Autori alla 79esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e in sala dal 5 settembre con Europictures, inizia con questo incontro per indagare la storia personale di 8 transessuali e contemporaneamente quella di un paese come l’Italia che non era pronta a “prevederle” e forse non è in grado di farlo ancora oggi.

L’armadio dei loro abiti più belli, come si dice nel film, diventa l’astronave che porta le donne nel mondo lontano dei ricordi e che le aiuta a ritrovare Antonia. Del periodo ricordano sia le ombre, dovute soprattutto al loro doversi prostituire per sopravvivere e le luci della loro grande vitalità, del loro desiderio di esistere usando il corpo anche come atto politico perché si esponevano, esistevano quando tutti volevano che scomparissero. E, come recita una battuta del film: “Noi tra il delirio e il dramma, abbiamo sempre scelto lo spettacolo”.

Nella nostra intervista la regista Roberta Torre ci racconta com’è nato il progetto tra realtà e finzione, coinvolgendo le stesse protagoniste nel processo di scrittura, come ha usato anche formati diversi come vecchi e nuovi super8 e filmati di famiglia e perché ancora oggi la libertà ha un caro prezzo, oltre a sottolineare il ruolo dato allo spazio e alla musica del film.

Roberto Torre alternando da sempre il suo lavoro per il cinema, con quello per il teatro, ha terminato da poco ed è in fase di montaggio del suo nuovo film: Mi fanno male i capelli con Alba Rohrwacher e Filippo Timi.

giovanna barreca