Sguardi sonori

25/11/09 - Spike Jonze è uno di quei registi contemporanei che provengono dal videoclip per cui...

Sguardi sonori – Nel paese delle creature selvagge
Ninna nanna per i puri di spirito

(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)

sguardi-sonori-interno.jpg25/11/09 – Spike Jonze è uno di quei registi contemporanei che provengono dal videoclip e per cui, evidentemente, la musica ha valore visivo e filmico notevole. Sembra così una diretta conseguenza che per la sua ultima opera (l’emozionante “Nel paese delle creature selvagge”, tratto dal romanzo per bambini di Maurice Sendak) abbia scelto una musicista piuttosto nota nell’ambito dell’indie-rock come Karen O. La cantante e leader degli Yeah Yeah Yeahs, assieme all’esperto Carter Burwell ha avuto il difficile compito di seguire il film di Jonze nel percorso anarchico e anticonformista all’interno della visione infantile, e di fungere per il film come le illustrazioni di un libro. Un compito che Karen e Burwell eseguono facendo affidamento soprattutto sulle loro caratteristiche sonore primarie, una dolcezza e una delicatezza a tratti romantica, sognante e poco “colorata”, perfettamente in tono con l’anti-fiaba realizzata dal regista.

E come il film è una sorta di primitiva terapia psicoanalitica per il protagonista, lo score compie piccoli squarci di Musica narrativa all’interno del percorso, per sottolineare o perfezionare le traiettorie visive del regista: già nei primi brani, Igloo – il bisogno d’amore solitario del bambino – e Capsize – che diventa l’inno della sua ribellione interiore – ogni canzone o parte strumentale diventa il cullarsi ora dolce (Lost Fur) ora energico (Runpus) con cui Karen accompagna l’avventura infantile, al suono alternato di xilofoni e tamburi.

Una compilation che sembra allo stesso tempo un album solista della cantante, con le sue inflessioni più private che escono fuori senza la band, e l’aggancio onirico e libero che le immagini di Jonze aspettavano: una combinazione praticamente perfetta.