127 ore per Boyle

24/02/11 - Una storia vera presentata in anteprima al Festival di Torino e in corsa per 6 premi Oscar...

Una storia vera presentata in anteprima al Festival di Torino e in corsa per 6 Academy Awards

24/02/11 – Dopo aver fatto incetta di Oscar con The Millionaire, il regista Danny Boyle ritorna dietro la macchina da presa con un biopic di cui protagonista è il solo James Franco. 127 ore prende spunto dal libro autobiografico di Aron Ralston, Between a Rock and a Hard Place per aggiungere un’ulteriore pennellata di stile e capacità registica alla variopinta carriera dell’eterogeneo filmmaker inglese. Stavolta Boyle si concentra sulla storia di un eroe solitario, nel senso stretto del termine: un uomo che da solo ha coraggiosamente affrontato una situazione al limite della sopportazione umana e che da solo ne è uscito senza alcun aiuto se non quello proveniente dal suo istinto di sopravvivenza.

Aron Ralston è un amante del trekking appassionato di avventura e situazioni estreme. Conosce come le sue tasche i canyon dello Utah di cui ha scoperto anche i luoghi più nascosti e irragiungibili. Durante un’escursione in solitaria, il ragazzo precipita all’interno di una stretta gola, dove il suo braccio destro rimane schiacciato e incastrato da una roccia caduta dall’alto insieme a lui. Paradossalmente è proprio in questa posizione di immobilità che il film diventa più movimentato e suggestivo. Aron pur non potendo fuggire da quella situazione cerca in ogni modo di liberarsi utilizzando i pochi e inadeguati attrezzi portati con sé. Il film, in realtà, prosegue verso una linea più psicologica e le 127 ore trascorse prima della conquista della libertà diventano utili ad Aron per indagare la propria esistenza e vagliare gli errori commessi. Una catarsi attraverso cui il protagonista si libera dai fantasmi della propria esistenza, dai sensi di colpa per le azioni che sembrano sempre le migliori finché i nodi non vengono al pettine. L’amore per la famiglia e per il futuro portano Aron a una soluzione drammatica, ma necessaria per riconquistare propria vita.

Boyle racconta in maniera eccellente questa storia apparentemente rischiosa vista la presenza di un solo protagonista praticamente per tutta la durata del film. Gli eventi seppur minimi nello spazio si susseguono e creano una tensione perfetta con la conseguente risoluzione finale degna del migliore film horror. Split screen, colonna sonora strepitosa, una fotografia nitida e un montaggio più da videoclip che da film, regalano a 127 ore un ritmo in accelerazione, sequenza dopo sequenza. James Franco interpreta in maniera ineccepibile un personaggio difficile mutando il proprio volto insieme alla decadenza fisica a cui un lungo periodo in carenza di cibo e acqua può portare. Il sorriso e i movimenti tonici ed elastici svaniscono mentre il corpo di Franco sembra spegnersi minuto dopo minuto.

Una storia fondamentalmente senza troppi fronzoli che dimostra la mutevolezza degli eventi. La vita è una corsa verso qualcosa che mai ci immagineremmo.

ROBERTO PAGLIARULO

Titolo originale: 127 Hours
Produzione: USA, Gran Bretagna 2010
Regia: Danny Boyle
Cast: James Franco, Amber Tamblyn, Kate Mara, Clémence Poésy, Kate Burton
Durata: 90′
Genere: avventura
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 25 febbraio 2011

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