Belli e indipendenti

La memoria collettiva dell’Europa da riscoprire come patrimonio dell’intera comunità alla base del progetto El retratista di Alberto Bougleux in cerca di fondi attraverso il crowdfunding.
Intervista Alberto Bougleux

Indagine sull’odierno cinema indipendentea cura di Giovanna Barreca

Cos’è il crowdfunding? E’ un processo collaborativo con cui, attraverso la rete, chiunque può proporre un progetto artistico che vuole sviluppare chiedendo agli utenti, chiamati mecenati, di crederci e di sostenerlo con piccolissime donazioni (anche 10 euro). In Italia non è ancora molto diffuso ma è davvero una forma libera per permettere a ottime idee di potersi sviluppare concretamente. Noi da alcune settimane seguiamo El retratista, un progetto cinematografico di documentario che parte dalla Spagna e ha trovato nella casa di produzione e distribuzione indipendente Zalab un canale di supporto italiano. Come ci confessa lo stesso regista Alberto Bougleux, il successo ha superato le più rosee aspettative perché l’obiettivo – la cifra di 5000 euro per completare le riprese e il montaggio del documentario – è stato già raggiunto con oltre un mese di anticipo (la scadenza è prevista per i primi di giugno) e la campagna di raccolta continua tanto da aver raggiunto, ad oggi, 6155 euro. Ci auspichiamo che la rete lo aiuti ad ampliare ancora il raggio d’azione coinvolgendo l’intera Europa perché si tratta di un film sulla memoria che va considerato un patrimonio per tutti gli abitanti della comunità. Alberto Bougleux è un italiano che  ha creato nel paese iberico la sua famiglia e da anni porta avanti due discorsi ampi sull’alfabetizzazione all’immagine e il recupero della memoria storica.

Attraverso il documentario El retratista ci porterà a scoprire una pagina della storia della Spagna repubblicana degli anni ’30 dove un giovane maestro catalano di nome Antonio Benaiges venne assegnato a una piccola scuola in campagna, sugli altipiani della provincia di Burgos. A Bañuelos di Bureba l’uomo sperimenta il metodo rivoluzionario del pedagogo Celestine Freinet: dare ai bambini tutti gli strumenti per esprimersi e fare in modo che i disegni e racconti del loro mondo, le discussioni nate intorno alla loro creazione fossero la base per poter insegnare a scrivere, pensare, crescere insieme. Acquistata una pressa nell’inverno del 1935 i bambini pubblicarono il loro primo libro. Ne seguirà solo un secondo, ritrovato dal fotografo Sergi Bernal 76 anni dopo insieme ai resti della scuola, agli ex alunni ormai anziani che ricordano ancora quel lavoro e il modo violento con il quale il loro insegnante “scomparve” un anno dopo il suo arrivo. Purtroppo la scure del franchismo si abbatte anche su Antonio Benaiges che venne epurato come antifascista militante, incarcerato, fucilato e poi sepolto nella fossa comune di La Petraja. Le foto raccolte nell’esposizione fotografica Desenterrando el silencio di Sergi Bernal presentata a Barcellona nel 2011, le testimoniante del fotografo (“moderno retratista di Bañuelos” precisa il regista), l’operato di Benaiges e il tentativo di ritrovare il suo corpo in una delle centinaia di fosse comuni sparse sul territorio spagnolo e in molti casi ancora non scoperte, sono il materiale prezioso che comporrà il documentario. Inoltre qualche mese fa Bougleux è riuscito a riprendere una delle ultime esumazioni compiute durante il governo Zapatero perché con l’avvento di Mariano Rajoy il progetto è stato sospeso. Così, attraverso una storia affascinante di libertà Bougleux può sviluppare il tema – mai davvero rielaborato – della frattura profonda che causò il franchismo in Spagna (e quindi in Europa) e, nel ritorno all’oggi, raccontare di come si possa lavorare in maniera diversa all’interno delle scuole e allo stesso tempo denunciare la miopia di chi preferisce ‘cancellare’ il passato, invece di rielaborarlo perchè sia fonte di una crescita collettiva.

Per maggiori informazioni e per contribuire: www.verbaki.com progetto El retratista di Alberto Bougleux.