L’ultimo esorcismo

27/12/10 - Abusatissimo. L'esorcismo, la possessione demoniaca nel cinema sembra non avere limiti...

Speriamo lo sia davvero…

27/12/10 – Abusatissimo. L’esorcismo, la possessione demoniaca nel cinema sembra non avere limiti d’utilizzo. Stessa cosa si può dire del mokumentary che da The Blair Witch project ha generato una serie di figliocci non sempre ben riusciti e soprattutto l’uno troppo vicino all’altro. L’ultimo esorcismo appartiene a questa stirpe con in più l’aggravante di trattare una tematica inflazionata in una modalità apparentemente nuova, ma strepitosamente inefficace e confusa.

Come da manuale tutto inizia con un documentario, in questo caso sul reverendo Cotton Marcus, un predicatore più che quarantenne, belloccio e simpatico con moglie e figlio con problemi di salute a carico. Un uomo la cui vocazione vacilla da tempo, che vive la propria funzione religiosa come una farsa utile solo al sostentamento della sua famiglia. Tra gli impegni del reverendo c’è anche l’antico mestiere tramandatogli dal padre: l’esorcista. Il documentario diviene il pretesto per dimostrare come le possessioni siano il frutto della paranoia di alcuni personaggi influenzabili. Cotton e la troupe si dirigono in Louisiana nella fattoria di Louis Sweetzer, un fondamentalista cattolico, convinto che la figlia adolescente Nell sia posseduta dal demonio. Qui Cotton mette in piedi il suo esorcismo pieno di effetti speciali e suggestioni da lui costruiti a dimostrazione della sua tesi. Ma le cose non sono come appaiono e come suggerisce una battuta del film, “credere in Dio vuol dire credere necessariamente anche nel demonio”.

Prodotta da Eli Roth, L’ultimo esorcismo è una pellicola divisa in due parti, la prima troppo lunga sebbene piacevole, che ci presenta il personaggio del reverendo Cotton. Qui il regista tedesco Daniel Stamm si diverte a scherzare con il pubblico creando un’atmosfera scanzonata e costruisce un documentario verosimile. Dall’arrivo alla fattoria degli Sweetzer inizia la seconda parte: il cuore del film è però ridotto all’osso, il codice cambia radicalmente e la struttura del documentario muta con una regia improvvisata e ricca di errori, come doppie inquadrature e controcampi impossibili da realizzare con una videocamera se non con un montaggio in postproduzione. Crolla quindi la struttura artigianale e si inserisce invece un lavoro cinematografico confuso e disordinato che cavalca due tipologie di ripresa. Inquadrature fisse e camere a mano agitate e vibranti quasi da capogiro alla Cloverfield. Malgrado la perfetta interpretazioni della giovane Ashley Bell, il personaggio della giovane stenta a prendere piede nel film e vive in costante bilico tra dannata e psicopatica, stratagemma volutamente messo in scena ma assolutamente destabilizzante per lo spettatore. Il film crolla sul finale frettoloso e poco in armonia con il resto. Colpi di scena a gogo ma pochissimo terrore.

ROBERTO PAGLIARULO

Titolo originale: The last exorcism
Produzione: USA, Francia 2010
Regia: Daniel Stamm
Cast: Patrick Fabian, Ashley Bell, Iris Bahr, Louis Herthum, Caleb Jones
Durata: 87′
Genere: horror
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 3 dicembre 2010

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L’ultimo esorcismo, trailer: