Sguardi sonori (500) giorni insieme
Le malinconiche note di un post-amore
(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)
16/12/09 – Lo sanno anche gli amatori che su Youtube postano un rimontaggio di “Shining” in chiave di commedia: in un film leggero latmosfera musicale fa quasi tutto. Lo sa anche Marc Webb che nel suo delizioso film desordio ha fatto del suo protagonista un amante della musica britannica, possibilmente triste e anni 80. Su questo spunto non poteva non nascere una colonna sonora praticamente perfetta.
Per realizzarla, Webb si affida a Mychael Danna e Rob Simonsen, non solo al fine di comporre un adatto score originale, ma soprattutto di selezionare e produrre una compilation di canzoni che riesca a restituire lo spirito sorridente, ma dal fondo malinconico, alla base di “(500) giorni insieme”. Film che ovviamente si fa forte di musica britannica dannata, ma anche di pop contemporaneo e musica dautore sempre calibrando i toni sul filo del languore. Se la fanno da padroni la russo-americana Regina Spektor, con la bellissima Hero e la dolce Us (emblemi del suo pop dautore raffinato e tenero) e i grandiosi The Smiths, con le splendide There Is a Light that Never Goes Out e Please Please Please Let Me Get What I Want (riprese anche in chiave mélo nel finale da She & Him), anche il resto delle scelte rivela il tono del film e svela alcune perle, come There Goes the Fear dei Doves, Bookends di Simon & Garfunkel e limmancabile per ogni compilation di tendenza che si rispetti Wolfmother con Vagabond.
Le canzoni sfilano, ora suadenti ora più ironiche, a puntellare un racconto in soggettiva, riuscendo a costruire una coerenza narrativa allinterno degli stessi brani (come dimostra lincursione di Carla Bruni) che fa da perfetto parallelo al film. E che sa distinguersi da una semplice raccolta di musica triste.