Solarino per Haussman tra finzione e realtà

Sempre nuovi progetti internazionali per l’attrice italiana, presente al Lido con il cortometraggio “The Audition” (in Orizzonti) del video-artista Michael Haussman, affiancata da Marco Bocci.

Aleksej German tra passato e futuro

Abbiamo incontrato il regista russo giurato Premio De Laurentis Opera prima che a Venezia presenterà anche il restauro di uno dei film del padre. In Venezia Classici.

REPORT DG CINEMA 2012 & FOCUS FINANZIAMENTI FILM IC

Presentati i dati sui finanziamenti pubblici alla filiera cinematografica che prendono in esame gli anni dal 2005 al 2012 nel volume a cura dei docenti della Sapienza: Alberto Pasquale e Bruno Zambardino.

La jalousie

Il tuffo nel passato evocato dal bianco e nero è funzionale alla volontà di Philippe Garrel di raccontare la storia d’amore del padre trentenne, già separato dalla madre, per un’altra donna.

Walesa, Man of Hope

Quello di Wajda è un ritratto interessante, che alterna le battaglie e l’impegno politico di Walesa all’aspetto più umano ed intimo del leader di Solidarnosc.

Joe

Sia nella gestione del racconto che nello stile, David Gordon Green si prende delle libertà al canone sfoderando una vena che a tratti tende verso lo sperimentalismo, segno, questo, di una maggior sicurezza nei propri mezzi espressivi.

Class Enemy

Coinvolgente dramma generazionale in cui non ci sono né vincitori né vinti, “Nemico di classe” è un’opera che con un continuo cambio di prospettiva riesce a riflettere e ad indagare in maniera lucida sul rapporto tra adulti e adolescenti

We Are the Best!

Il regista svedese adatta per il grande schermo la graphic novel biografica scritta dalla moglie Coco e dà vita ad un film vitale e pieno di energia, una pellicola che grazie ad una scrittura leggera e divertita rappresenta l’adolescenza con autenticità e senza falsi sentimentalismi.

Night Moves

Il nuovo film di Kelly Reichardt, che conferma la sua predilezione per le ambientazioni rurali e i personaggi sradicati, affronta i temi dell’ecologia e dell’estremismo, facendoli poi sfumare in una più generale trattazione del senso di colpa.

Nobody’s Home

Aiutata dalle buone performance di tutti gli attori, in primis Ahu Türkpençe e Lale Başar nei rispettivi ruoli di Ferida e la madre, la regista/sceneggiatrice riesce a tratteggiare dei personaggi non banali e a donare a ciascuno di essi un percorso di crescita plausibile.

Il terzo tempo

“Il terzo tempo” racconta una storia semplice, ma lo fa con genuinità. Miscela bene i diversi temi della storia, lo sport, il sociale e l’inevitabile storia d’amore del protagonista, ma manca di quel tocco di originalità che potesse impedire la sensazione di già visto.

Piccola patria

Piccola patria è un’analisi attenta di un microcosmo, che si nutre della sua stessa asettica freddezza e finisce per risultate fredda a sua volta.

Trap Street

Con uno stile scarno ma ricco di sostanza, l’esordiente Vivian Qu fa una ricognizione sulla vita di una metropoli in bilico tra tradizione e modernità, e sulla perdurante tendenza al controllo di un regime ancora preda delle sue contraddizioni.

Child of God

La principale preoccupazione di James Franco è quella di restituire l’atmosfera polverosa del Tennessee, la durezza del territorio, che si ripercuote nella ferocia intrinseca dei suoi abitanti, e quel ruvido distacco che caratterizza l’intera opera di Cormac McCarth.y

Je m’appelle Hmmm…

La regista francese ci racconta una storia dolorosa, ma aperta all’ottimismo; una storia che purtroppo non può sorvolare su certi momenti angoscianti e che ci pone più di un interrogativo, senza però azzardare giudizi.

May in the Summer

Tutto il fascino della Giordania contemporanea in un divertente film in cui nulla è come appare, in cui emerge continuamente il conflitto tra i valori della cultura araba tradizionale e quelli del mondo contemporaneo.

Palo Alto

Più che raccontare una storia, Palo Alto crea un’atmosfera, accosta situazioni che forniscono uno spaccato della gioventù americana. Il tutto senza morbosità né giudizi morali di sorta.

The Wind Rises

Quello di The Wind Rises è un Miyazaki mai così realistico, meno gioioso e creativo, più ancorato ad una realtà che con grande tristezza si trascina verso l’inevitabile. Nonostante i sogni.