Ida

Fotografata in uno splendido bianco e nero, “Ida” è un’opera dai toni molto sommessi che riesce a raccontare senza facili scorciatoie e insieme con grande rigore formale il percorso di maturazione di una giovane donna.

The Grand Seduction

Il film interpretato da Brendan Gleeson e Taylor Kitsch è il più classico dei feel good movie, che va gustato sequenza per sequenza, nella sua totale semplicità.

Il treno va a Mosca

A rendere particolare questo documentario è la capacità dei due autori di sovrapporre il proprio sguardo con quello del protagonista, Sauro Ravaglia, dando nuova vita al materiale raccolto.

A Woman and War

La guerra e soprattutto l’identificazione collettiva con l’Imperatore-dio ha creato nelle coscienze dei protagonisti (in particolare dei due personaggi maschili) una lacerazione così profonda da non poter essere più sanata.

Pelo Malo

Alla rappresentazione accurata di un ambiente sociale povero e degradato in cui si muovono i personaggi, non corrisponde la stessa attenzione nella “descrizione” del loro mondo interiore, quasi fossero denotati solo ed esclusivamente dalle loro azioni.

Au nom du fils

Nel complesso la commedia nera di Lannoo funziona, strappa anche qualche risata per il modo oltraggioso e amorale di rendere il problema, prendendosi i suoi rischi con coraggio, ma non riesce ad entrare sotto pelle.

Molière in bicicletta

Il film è un cioccolatino ripieno di cianuro, una pellicola scritta con intelligenza che all’inizio avvolge e rassicura, poi tramortisce e spiazza.

Non dico altro

Quando il focus si concentra su Eva e su Albert la commedia si alza di livello e diventa il delizioso racconto di una storia d’amore tra due persone impacciate e sensibili, resa più preziosa dai due protagonisti, la radiosa Julie-Louis Dreyfuss e James Gandolfini.

Last Vegas

Tra i più solidi registi di genere, capace di spaziare dal fantasy alla rom-com, Turteltaub sfrutta bene lo schema del buddy movie, e costruisce una partitura in grado di far risplendere i magnifici solisti.

Le démantèlement

Questo film è un ulteriore passo avanti per l’autore nordamericano, che, oltre ad avere mano felice nella strutturazione della storia, ci regala immagini di grande splendore, rappresentando i paesaggi del Canada con la grazia di un impressionista.

Je fais le mort

Il regista non dice nulla di nuovo, ma lo dice in maniera estremamente accattivante, dimostrando come sia possibile strutturare un’opera godibile, che mescola efficacemente commedia e poliziesco, a partire da pochi, semplici, ingredienti.

Il mondo fino in fondo

Il film ha il pregio di seguire con il giusto equilibrio le storie parallele dei due fratelli e riesce a trasformare in ricchezza il duplice punto di vista di Davide e Loris; i toni sono lievi, mai drammatici e questo permette al regista di focalizzarsi sull’innamoramento scapestrato di Davide e sulla nuova maturazione di Loris senza strappi o estremismi, lasciando che tutto si svolga senza mai turbare la visione dello spettatore.

L’ultima ruota del carro

Ideato per narrare la storia recente della nostra nazione, attraverso lo sguardo di uno che non è mai contato niente, il racconto diventa subito personale e lascia solo un piccolo spazio a quei momenti chiave, che non accompagnano, anzi quasi disturbano l’evoluzione del protagonista.

Dallas Buyers Club

Il film appartiene totalmente ai suoi interpreti, su tutti, lo straordinario protagonista Matthew McConaughey, che ha trasformato il suo fisico per meglio entrare corpo scarnificato di Woodroof.

Manto Acuífero

Il film è un’opera piccola e delicata, che ritrae con stile essenziale la solitudine di una bambina che cerca (disperatamente) di non cancellare il ricordo del papà.

Alla ricerca di Jane

Il film della Hess è una commedia sentimentale dalla costruzione elementare che vanifica il buon potenziale di una storia godibile con una scrittura discontinua, senza mai decidersi sul registro da adottare.

Sole a catinelle

A fronte di una struttura sempre uguale, il tocco in più del film arriva da una maggiore (e migliore) concertazione della storia, da un’interazione più efficace tra il protagonista e gli altri personaggi.

Il flauto

Il film è un prodotto naif, pieno di ingenuità, non privo di una certa forza, il cui risultato però è poco coerente dal punto di vista narrativo.

Aspirante vedovo

Il film è una commedia dalla carica eversiva piuttosto blanda, che si poggia completamente sulle spalle di un gruppo di protagonisti dalle personalità molto definite, pedine si muovono in una Milano ricolma di opportunità, ma solo per quelli che le sanno cogliere al volo.

Anni felici

Luchetti è riuscito a non rimirarsi nello specchio infido dell’autobiografia, non ha proiettato i suoi spettri, né demonizzato gli aguzzini, limitandosi coerentemente a mostrare una parte della sua vita, con affetto ma senza indulgenze.

Universitari – Molto più che amici

Il film pretende di essere realistico, di saper raccontare il mondo dei ventenni, senza avere però un briciolo di autenticità e l’ipotetica ‘verità’ si scolorisce nel ritratto monodimensionale di una gioventù che cerca disperatamente una famiglia.

Il futuro

La Scherson possiede un’asciuttezza stilistica che ben si sposa con la prosa di Bolaño, così essenziale e pungente, ma qualcosa nella messa in scena sfugge di mano.

Una fragile armonia

Premiato con l’Oscar per il documentario Watermarks, Yaron Zilberman debutta alla regia con un film che vuole essere un’esaltazione del gruppo e della musica come ideale supremo.

Fish & Cat

Mokri traduce il discorso sul tempo in una struttura narrativa circolare, in cui il pallino del gioco finisce di volta in volta a tutti i personaggi; una soluzione geniale in termini di messa in scena, ma anche di drammatizzazione.